domenica 11 gennaio 2015

UCRONIA

1 L’INSTAURAZIONE DELL’UNIONE
A partire dal secondo secolo avanti Cristo si erano consolidate le superpotenze di Roma e Chang’an destinate a dare vita all’apogeo della classicità con l’Impero Romano e l’Impero Han. Dopo una pesante crisi, gli Han riuscirono a riportare l’intero impero sotto controllo dopo la morte di Cao Cao e di ridistribuire omogeneamente le terre coltivabili a discapito dei grandi latifondisti risollevando l’economia ed incrementando lo sviluppo demografico. Roma contemporaneamente riuscì a mantenere i territori sotto la pressione delle tribù germaniche limitando il supporto mercenario nell’esercito e cercò di dipendere meno dalla manodopera degli schiavi. I due imperi si espansero portandosi ai confini che sarebbero rimasti invariati durante l’Unione. Successivamente, a seguito di una massiccia serie di campagne coloniali operate dal 350 al 360 da ambedue le parti lungo la Via della seta ed i territori interessati dai traffici commerciali marittimi, fu possibile in India, Persia, Axum e Langkasuka l’instaurazione di colonie ed ambascerie dalla funzione diplomatica e commerciale. Si diede così vita all’Unione mondiale.

2 LO SVILUPPO CULTURALE
Grandi personaggi maturarono le culture classiche Romana e Han precedenti all’Unione. Plotino elaborò nuove teorie filosofiche, Liu Hui diede un grande contributo alla matematica. Proseguendo gli studi di Wei Boyang, l’alchimista Ge Hong inventò la prima polvere da sparo che seguirà una lunga evoluzione e che trovò impiego sia come spettacolo nelle celebrazioni sia, più tardi, come esplosivo in guerra. Le sostanze esplosive ed incendiarie si devono al largo uso di zolfo, salnitro e carbone in oriente, di petrolio e di calce viva in occidente. Si consolidarono le ideologie etiche legiste e stoiche favorite dagli stati, la religiosità ebbe un sincretismo crescente ed un’elaborazione filosofica, ma furono recuperate e riconsiderate anche le opere filosofiche cadute quasi nell’oblio come il Mozi. A Roma si diffusero da Tarso il telaio a pedali, da Ierapoli le segherie. In Cina la riprografia e la stampa per mezzo di tavole di legno e steli di pietra su carta e seta assunse importanza, così come a Roma si ampliò l’uso del giornale. Si diffuse in Cina l’uso di mulini ad acqua e delle staffe, furono migliorate le lanterne volanti per le festività e le balestre a ripetizione, l’arte dei giardini privati prese piede nel sud della Cina, si riconsiderò la bussola. Si svilupparono con enfasi le arti marziali, quali il pancrazio, la pigmachia, lo shoubo e a altri stili, ma anche la cucina e la musica, sintomo di un livello di prosperità mai raggiunto prima. Il corso indipendente dello sviluppo culturale orientale ed occidentale proseguirà fino al 360, data in cui nell’Unione fu accettato da ambedue gli imperi l’utilizzo di ambasciatori e di libero scambio culturale e pertanto si ebbe un’Unione non più formata da alleanze commerciali e finanziarie ma da un gemellaggio.

3 POLITICA NELL’UNIONE
Gestire un territorio tanto esteso richiese apparati altamente burocratici e una fitta rete di strade e canali, inoltre era necessario investire ingenti somme nel mantenimento delle truppe stanziate lungo i confini. L’abbassarsi dei prezzi di trasporto e la maggiore sicurezza nei tragitti favorirono il commercio e la comunicazione. A contatto con la civiltà vi erano popoli bellici tra cui gli heruli, i venedi, i kidariti, gli xiongnu e gli xianbei che comportavano una continua attività militare nelle aree più estreme dei domini. Le pacifiche relazioni con le tribù stanziate nei territori meridionali e le instabili ma esistenti trattative con l’India dei Gupta e la Persia dei Sasanidi consentirono di concentrare le truppe nei confini settentrionali che separavano la civiltà dalla Barbaria.

4 L’APOGEO DELLA CLASSICITA’ COLONIALE
Stabilità e ricchezza caratterizzarono il quinto ed il sesto secolo con un diffuso benessere degli abitanti dell’Unione ed una instancabile esplorazione dei mari. Nel quinto secolo dalla Cina giunse in occidente il sistema numerico posizionale, dal Mediterraneo si diffuse in oriente l’alfabeto pur senza acquisire importanza, la bussola venne utilizzata a scopo orientativo in mare per la prima volta, venne inoltre inventato il fuoco greco. Il sesto secolo fu il secolo d’oro dell’Unione mondiale e della tarda classicità. Grazie alla bussola magnetizzata artificialmente nel 500 venne scoperta l’America dando inizio alla colonizzazione della Colonia, Mesoamerica. Furono inventati i primi macchinari complessi attivati da mulini ad acqua e in seguito a carbone ed una prima versione di polvere da sparo con zolfo efficiente in uso bellico come esplosivo. La stampa a caratteri mobili facilitò la diffusione di giornali quotidiani. L’inesauribile attività di sperimentazione artistica si fece sentire nella cucina con i nuovi alimenti introdotti dal nuovo mondo, ma anche nella pittura, nella scultura, nell’architettura e nella musica. Furono realizzate innumerevoli opere letterarie. Le religioni predominanti erano ormai il risultato di più culti fusi tra loro come voluto dagli stati per una maggiore uniformità. Il mos maiorum e il confucianesimo trovarono poco spazio al di fuori dei territori autoctoni, il legismo e lo stoicismo ebbero più fortuna con un’estensione globale, ma non furono gli unici. Le molteplici filosofie classiche rimasero o tornarono ad essere fonte di discussione. Tra i valori di uno stato più sentiti vi erano la democrazia, la meritocrazia, il comunalismo ed il socialismo, valori spesso influenti anche quando non adottati. Da questo sviluppo, tuttavia, per mancanza di necessità ed in parte per rifiuto, non ci fu una rivoluzione industriale o militare.

5 LA CRISI
Alla fine del sesto secolo si fecero sentire i primi sintomi di una crisi che colpì l’Unione fino alla sua caduta. In questo periodo la religione sincretica raggiunse l’aspetto tradizionalistico e non più aperto alle nuove ideologie filosofiche, nacque quindi la religione ortodossa. Le casse degli stati si stavano svuotando a causa delle spese di mantenimento dell’esercito e degli ambasciatori nei palazzi imperiali divenuti potenti e incontrollabili. Le colonie in Mesoamerica conservarono una dipendenza dagli imperi, tuttavia la sede dell’esercito imperiale del nuovo mondo assunse il ruolo amministrativo della comunità decentrando il potere dagli imperi. L’età classica finirà insieme all’Unione nel 700 con la fine del sistema coloniale lasciando spazio al medioevo.

6 LA CADUTA DELL’UNIONE
I ceti sociali più poveri risentirono per primi della crisi. I popoli della Barbaria fecero pressione sui confini settentrionali incoraggiando nuovi attacchi alle frontiere. I kidariti sfondarono le resistenze in Persia settentrionale minacciando i traffici commerciali. Il mare divenne dunque la via di contatto più sicura tra oriente ed occidente con la conseguente ascesa di potere delle colonie indiane che acquisirono una crescente autonomia dagli imperi. Le rivolte popolari costrinsero gli imperi al richiamo degli eserciti degli ambasciatori in patria. Venuto meno il controllo reciproco tra gli imperi, questi persero la gestione dell’Unione e nel 700 si video costretti a riconoscere l’autorità lungo la Via della seta dell’Impero dell’Indo, una nuova autorità nata dall’aggregazione di più colonie romano-han dell'India. A nord della Persia si era infatti consolidato il bellicoso Regno Barbarico Kidarita, fu quindi l’Indo l’unico in grado di recuperare i territori persiani ed a fare da intermediario agli imperi classici. Contemporaneamente la Colonia si era consolidata nella Repubblica Statalista di Colonia che estendeva i suoi domini in tutto il Mesoamerica.

7 LA SUPREMAZIA DELL’INDO
Nell’800 gli imperi classici si videro strappare il loro antico primato nel vecchio mondo dall’Impero dell’Indo, questi si erano divisi in Impero Romano Occidentale ed Orientale ed in Impero Han Meridionale e Settentrionale e le orde barbariche premevano sui confini. L’Indo seppe diventare una forza produttrice e commerciale senza pari per due secoli durante i quali il Regno Barbarico Kidarita subì innumerevoli sconfitte fino al proprio sgretolamento che non diede comunque fine alle guerre di confine. La cultura indopersiana ereditò quella classica, la religione di stato fu quella ortodossa con una evidente rilevanza politica vantando di rappresentanti della religione solo parzialmente subordinati al sovrano. Nel nono secolo furono inventate le prime vere armi da fuoco quali cannoni e fucili, fu introdotto il cannocchiale, progredì l’industria nelle fabbriche private, e fu inventato il treno a vapore nell’undicesimo secolo. Tuttavia l’Indo non adottò una politica di espansione territoriale o colonialista a causa della posizione geografica che lo chiudeva tra i due imperi classici in decadenza. Gestì i traffici marittimi e lungo la Via della seta facendo del commercio la principale fonte di ricchezza, eccelse in tecnologia e produzione di beni da asporto.

8 LA SCUOLA E L’ETICA
Per la prima volta oltre un terzo della popolazione potette accedere alla cultura con la scuola imperiale alla quale potevano accedere tutti i cittadini. Lo schema organizzativo era rigido ma efficientemente organizzato, le materie di base erano tradizionalmente la matematica, la filosofia, la fisica, la legge, la cultura comparata, la storia e politica, la tecnica dei mestieri, la pratica dei mestieri, la motoria e difesa, la linguistica. Solo una ristretta parte degli studenti poteva proseguire gli studi base con approfondimenti e specializzazioni. Gli effetti si fecero sentire nell’immenso progresso tecnologico e nell’enfasi dei valori etici come dimostra la raccolta letteraria filosofica adoperata dalle scuole imperiali che ripercorreva gli sviluppi delle filosofie classiche (Scuola pitagorica, Scuola parmenidea, Scuola dei pluralisti e degli atomisti, Filosofia di Eraclito, Scuola dei sofisti, Filosofia di Socrate, Scuola platonica e neoplatonica, Scuola aristotelica, Scuola cinica ed epicurea, Scuola stoica, Scuola agriculturalista, Scuola moista, Filosofia yangista, Scuola confuciana, Scuola dei nomi, Scuola dello yin-yang, Scuola taoista, Scuola legista e della diplomazia, Scuola sincretica, Filosofia di Wang Chong) e delle filosofie autoctone (Mitraismo, Cristianesimo, Zoroastrismo, Buddismo, Induismo, Giainismo).

9 L’ASCESA DELLA COLONIA
Nel 1000 vi furono i primi contatti tra l’Indo e la Colonia che aveva ampliato le rotte commerciali marittime fino al vecchio mondo. Questi contatti permisero ai coloni di importare le conoscenze tecnologiche indopersiane e di fondare nei secoli successivi una vastissima quantità di consolati nei regni dei territori mediterranei e sinici offrendo loro protezione al fine di renderli stati fantoccio facilmente governabili. Nel tredicesimo secolo era ormai perso il controllo dei commerci da parte dell’Impero dell’Indo che di conseguenza si concentrò ad incentivare la produzione interna a favore di un’economia chiusa nei propri confini ed autosufficiente. L’incontrastata potenza marittima della Repubblica Statalista di Colonia tentò con la diplomazia di fondare consolati nelle periferie dell’Impero dell’Indo con ripetuti fallimenti, l’Indo comprese la strategia adottata dai coloni e temeva la perdita di autorità nelle città di confine.

10 LA GUERRA MONDIALE
La mancanza di accordi tra Indo e Colonia ne comportò l’ostilità, scoppiò la guerra mondiale nel 1295 con l’offensiva della Repubblica. Per la prima volta si dovette affrontare con un impero solido e tecnologicamente avanzato, capace di opporre resistenza. Durante la guerra la Colonia vantava di tecnologie e strategie moderne, rifiutò spesso gli scontri diretti con l’immensamente più grande esercito indopersiano ricorrendo all’attacco di più territori periferici simultaneamente. L’Indo crollò definitivamente nel 1300 con l’uccisione del sovrano che non tentò la fuga dalla capitale. In mancanza di un rivale la Colonia proclamò la sua autorità nel vecchio mondo. Gli stati fantoccio vennero ufficialmente annessi al dominio colone senza una resistenza significativa ed i restanti territori non civilizzati vennero colonizzati. L’intero pianeta fu così gestito da un’unica repubblica democratica socialista la cui sede originaria divenne nello stesso anno la prima capitale del Governo Universale.

11 IL GOVERNO UNIVERSALE

Nel 1300, con la fine dei regni e degli imperi, iniziò l’età moderna. Ancora oggi, nel 2000, dopo 700 anni, il Governo Universale si dimostra efficiente e insuperato sebbene sia in continua evoluzione. L’uguaglianza politica dei cittadini, la comunione dei beni e la proprietà sociale dei mezzi di produzione, il controllo statale dei prezzi, la democrazia diretta nei comuni, la divisione dei poteri politici nel governo, la laicità dello stato, l’istruzione e la libertà di stampa e di parola sono la realizzazione dei diritti umani. Non c’è più guerra o disuguaglianza tra i cittadini. La comunità, come il singolo individuo che ne fa parte, è perfetta.

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